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Gli scarti della moda al centro della Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti

08/05/2023
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Impatto, responsabilità, creatività: sono le tre parole chiave che identificano l’azione che la fashion upcycler Francesca Passeri organizza a Parma per la “Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti” (Serr) con un attività di circolarità tessile appoggiata da alcuni istituti scolastici: la secondaria di primo grado Istituto Salesiano San Benedetto, l’Ipsia Primo Levi, l’ente di formazione professionale Ciofs FP sede di Parma.

Francesca Passeri, laureata in architettura e design industriale, da sempre è appassionata di moda e deve il suo expertise in questo settore grazie alla professione svolta nel gruppo Max Mara, dove ha seguito progetti che intersecano la comunicazione, il visual e la progettazione retail. Nel 2012 ha dato vita a un proprio brand disegnando la sua prima collezione di turbanti reversibili, realizzata con il recupero di tessuti batik importati dall’Africa negli anni ’60 dal nonno paterno. I capi sono pezzi unici, realizzati con tessuti del patrimonio di scarto recuperati e con grande attenzione ai dettagli e alla tecnica artigianale. Oltre al fashion si dedica appunto alla formazione dei giovani: per questo ha portato nella propria città la “Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti”.

Lunedì 21, giovedì 24 e venerdì 25 novembre saranno dunque affrontati i temi della sostenibilità tessile e dell’inquinamento ambientale derivati dal fast fashion e dai rifiuti a esso associati. “La scuola è il più grande luogo di valore, oltre la famiglia, dove la formazione degli studenti si abbina ad azioni di responsabilità sociale ed educazione civica per la loro crescita futura, solo infatti i giovani i veri protagonisti del cambiamento – spiega Francesca Passeri”. I giovani si cimenteranno in diverse sfide pratiche per sperimentare sia a scuola sia a casa, esercizi di creatività sostenibile associando moda, arte e design e utilizzando scarti di qualsiasi genere, vivendo come attori protagonisti della Settimana europea con il valore delle proprie singole idee, inviando immagini o stories al circuito, le quali potranno essere selezionate da un team di lavoro come contenuti dell’azione stessa da veicolare.

Video, storytelling, dibattito e box di raccolta posizionati di rifiuti tessili saranno gli ingredienti:
“Attiveremo una sfida simbolica, una raccolta di capi inutilizzati in tessuto denim, uno dei materiali tessili che oggi genera il maggior impatto ambientale per la sua produzione di massa causata dal fast fashion, per chi volesse contribuire con il proprio rifiuto alla creazione di un’opera artistica – spiega Passeri”.
Lo scopo principale della call to action è la lotta allo spreco, sarà affrontato il tema del senso di responsabilità sociale e ambientale, perché le implicazioni non riguardano solo il rifiuto tessile, ma gli impatti sociali diffusi a livello mondiale, anche in termini di salari e condizioni di lavoro sfavorevoli nelle fabbriche tessili, come cita l’attuale campagna GoodClothesFairPay di Fashion Revolution Italy, della quale Passeri è attiva promotrice.

“Il secondo step – spiega Passeri – è puntare sul valore dell’identità personale ciò che ci differenzia dagli altri in quanto i temi del riuso tessile, moda circolare e upcycling non termineranno con la conclusione della settimana, ma saranno concretamente affrontati, anche grazio al sostegno della docente Lucia Pomelli, all’interno dell’Istituto IPSIA articolazione industria e artigianato per il made in Italy sezione moda, attraverso sperimentazioni didattiche in laboratori di espressione e tecnica che saranno programmati nel 2023”.

https://www.parmadaily.it/gli-scarti-della-moda-al-centro-della-settimana-europea-della-riduzione-dei-rifiuti/

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